Addio biglietti low cost: ecco spiegato il caos dell’aviazione europea

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Doveva essere l’estate del ritorno alla normalità per i turisti ma si sta trasformando in un incubo per il sistema aereo negli Usa e in Europa.

I problemi causati dalla carenza di personale nelle compagnie aeree, negli aeroporti e nelle società di assistenza a terra sta paralizzando il traffico aereo con oltre 500 cancellazioni di voli lo scorso fine settimana.

Secondo il Financial Times, il 4% dei voli globali è stato cancellato sabato scorso, di cui l’11% di quelli nei Paesi Bassi, il 4% dei voli in Germania e il 3% negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Le cause del problema sono molteplici. Le aziende hanno ridotto troppo il personale quando la pandemia ha colpito per poi trovarsi irrimediabilmente impreparate al ritorno dei passeggeri. La domanda è cresciuta più in fretta del previsto.

La ricerca di personale sostitutivo è stata resa più difficile dai mercati del lavoro rigidi della ripresa. Due anni fa, nella morsa del Covid, le compagnie aeree combattevano per la sopravvivenza, concentrandosi sul taglio dei costi.

Il settore non è affatto il solo a fare fatica a trovare personale, ma le sue regole di sicurezza rigide lo mettono in una posizione particolarmente difficile. Molti nuovi assunti devono superare i controlli in background prima di poter lavorare. Questi processi possono richiedere diverse settimane, periodo in cui i candidati potrebbero trovare altri lavori.

Alcuni affermano che il settore è diventato meno attraente per le persone in cerca di lavoro, dopo due anni di tagli. Le basse paghe e gli orari di lavoro irregolari rendono inoltre i lavori legati alle operazioni aeroportuali meno attraenti.

Nel corso degli anni, le compagnie aeree hanno esternalizzato il maggior numero possibile di attività. Quando un anello della catena si guasta – e ogni parte del settore ha sofferto di problemi di personale quest’anno – i margini molto limitati su cui operano le compagnie tendono a restringersi.

Molti oggi mettono in dubbio la sostenibilità di un sistema che offriva tariffe ridotte concentrandosi sull’efficienza totale e il controllo dei costi. Addirittura Michael O’Leary, fondatore di Ryanair, ha detto che il sistema non potrà continuare a offrire biglietti a prezzi così scontati e che i passeggeri dovranno prepararsi a tariffe più elevate.

Ma le compagnie sono anche criticate per aver sopravvalutato la loro capacità di operare e aver venduto troppi biglietti. Insomma la situazione non sembra destinata a risolversi presto e oltre al caos di ritardi e cancellazioni, che continuerà nei prossimi mesi, siamo forse alle soglie di un cambiamento epocale per l’industria dell’aviazione.

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