La pandemia da Covid-19 ha cambiato per sempre gli algoritmi economici a cui la società attuale è stata abituata nel corso del secolo scorso. Durante la pandemia, di fatto, la totalità dei paesi nel mondo hanno registrato una forte perdita economica ed un abbassamento collaterale del proprio PIL, crisi che si è potuta notare maggiormente nei paesi ove il turismo e il trasporto sono i principali fattori di guadagno. La ripresa però, in molti degli stati colpiti è stata ‘veloce’, molto diversa dalle riprese avvenute nel corso della storia, dove per riprendersi dalle varie crisi economiche ci sono voluti diversi anni: in questo caso la ripresa è stata, per molti paesi, rapida in relazione all’eliminazione delle restrizioni di mobilità degli individui. La crescita si è notata maggiormente nella eurozona ove il turismo è uno dei punti economici cardine delle varie economie nazionali e dove l’aiuto europeo è stato fondamentale per il risollevare la comunità degli stati partecipanti.
La crescita durante il secondo trimestre del 2021 si è appoggiata in particolar modo sull’espansione del consumo privato, spinto dal risparmio economico di ogni singolo cittadino, risparmio riuscito ad ottenere durante i mesi di crisi della pandemia da Covid-19. Il portafoglio ‘di emergenza’ accumulato dagli individui sembrerebbe essersi riversato principalmente sui servizi e sul trasporto: una volta eliminati i principali limiti di mobilità e le restrizioni per contenere il contagio del virus. Questi dati erano già stati notati durante le prime settimane del mese di maggio 2021, giorni in cui sono aumentati esponenzialmente i numeri di prenotazioni negli Hotel e nella ristorazione.
I numeri che rappresentato il tasso di risparmio degli italiani sono impressionanti se analizzati in comparazione agli scorsi anni: secondo i dati raccolti dalla Banca d’Italia e consultabili nell’approfondimento online ‘Uno sguardo alle statistiche dell’area euro’, raggiungibile dal sito bancaditalia.it, il tasso di risparmio delle famiglie dell’UE è raddoppiato durante i mesi coinvolti dalla pandemia da Covid-19. Il risparmio ottenuto è quasi il 25% del reddito. Inizialmente, nei primi mesi del 2020, quindi durante la fase iniziale della pandemia, il tasso di risparmio si aggirava intorno al 12-13%. In meno di 12 mesi il tasso di risparmio delle famiglie europee è aumentato del più del 10% rispetto al reddito.
Il risparmio economico durante una crisi è comune: l’insicurezza delle persone durante una crisi economica comporta un maggiore risparmio, soprattutto eliminando le spese non essenziali. Nel caso analogo c’è da sottolineare che il risparmio è sì stato spinto da un’iniziativa individuale ma anche da una causale prettamente pratica. In questo caso il risparmio degli italiani, così come quello del resto delle famiglie, viene denominato come ‘risparmio forzato’ poiché indotto forzatamente dalle restrizioni e quindi la mancata possibilità fisica di spendere soldi nei metodi più comuni (come il turismo, la ristorazioni, servizi o eventi).
Questo risparmio ha reso possibile una ripartenza vigorosa in termini economici perché mediamente nella zona Euro, le famiglie hanno ora un più alto budget di spesa. I risultati tangibili li potremmo notare nei prossimi mesi.