Il futuro del nostro paese sembrerebbe dipendere dall’economista per eccellenza degli ultimi 20 anni: Mario Draghi, banchiere e dirigente italiano. Uomo dal curriculum straordinario, specializzatosi all’MIT di Boston e uno dei massimi esponenti dell’economia italiana ed europea. I ruoli ricoperti durante questi anni hanno reso la figura di Draghi una delle massime eccellenze del nostro paese a livello internazionale, per citarne alcuni ricordiamo le funzioni svolte come Vice Chairman e Managing Director della Goldman Sachs, Governatore della Banca d’Italia, Presidente del Financial Stability Forum, Presidente della Banca Centrale Europea. Al 18° posto nella classifica dei 100 uomini più potenti al mondo, Draghi, di certo non teme rivali e Mattarella ha scelto proprio lui per la formazione del nuovo governo tecnico che l’Italia necessiterebbe per affrontare la crisi politica ed economica che sta interessando l’Italia in questi mesi di pandemia da Covid-19.
L’obiettivo sarebbe quello di ‘far tornare a correre e sperare il nostro paese’, messo in ginocchio dal 2020.
I mercati finanziari sono in subbuglio da quando Mattarella ne ha annunciato la convocazione: la Borsa Italiana e quella europea hanno fatto un notevole balzo in termini di attività e numeri, soprattutto riguardo gli investitori internazionali.
Dal governo capitolato da Draghi, ci si aspettano diverse novità in ambito industriale, infrastrutturale e economico, in particolar modo, su tutti quei fronti che il precedente governo Conte non ha implementato e per tanto lasciato indietro. Mario Draghi sembrerebbe quindi propenso, secondo la propria linea politica ad attuare un piano di riforme proprio in quel senso, tenendo ovviamente conto della situazione politica ed economica che stiamo vivendo causata dal Covid-19. Secondo numerose fonti, i piani maggiori sarebbero riferiti alle azioni della comunità europea, per esempio i fondi europei, l Recovery Fund e il piano di investimento dell’UE.
Il governo Draghi potrebbe puntare principalmente sui titoli coerenti con l’apparato economico, ergo banche, assicurazioni e fondi.
Secondo Diego Toffoli, senior portfolio manager di Intermonte Advisory e Gestione, ci si aspetta un’impennata delle società coinvolte a livello infrastrutturale spinte dalla possibile ripresa dei maggiori cantieri italiani, immobili da diversi anni, portandoli alla conclusione e alla apertura.
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