Con i playoff Nba in corso, la passione per il basket ha raggiunto livelli record. Lo sport, molto spesso, è una rappresentazione di dinamiche psicologiche molto comuni nella vita di tutti i giorni che influenzano i nostri comportamenti e le nostre scelte finanziarie.
Pochi sanno che proprio dal basket prende il nome deriva uno dei bias più comuni nell’influenzare le nostre scelte psicologiche ed economiche.
La mano calda nel basket
Gli appassionati di pallacanestro troveranno sicuramente familiare il concetto di “mano calda”: quando un giocatore comincia a inanellare una serie di canestri consecutivi senza sbagliare mai il bersaglio, come se fosse in uno stato di trance agonistica.
Quando un giocatore riesce a mettere a segno una serie di tiri consecutivi si ha l’impressione che egli abbia una maggiore probabilità di segnare anche il tiro successivo, indipendentemente dalla percentuale storica di realizzazione del giocatore stesso: il pubblico si eccita, i telecronisti si infervorano e il giocatore comincia a tirare con più frequenza sulle ali dell’entusiasmo.
Si tratta tuttavia di una falsa impressione: studi hanno dimostrato che la probabilità di un giocatore di basket di andare a canestro se ha segnato il tiro precedente, non è generalmente maggiore del solito: l’esito di un tiro di un giocatore NBA è un evento statisticamente indipendente dall’esito del tiro precedente.
Quando le persone formano aspettative ingiustificatamente su ciò che accadrà nel futuro in base a ciò che è appena accaduto, questo è comunemente chiamato errore della mano calda. Gli economisti e gli studiosi delle scienze comportamentali si riferiscono a questo errore come extrapolation bias. I bias sono degli errori di ragionamento comuni, delle scorciatoie che il nostro cervello prende per analizzare la realtà.
Nonostante le prove contro l’esistenza della mano calda, la ricerca ha ripetutamente dimostrato che gli individui possono essere influenzati dal bias di estrapolazione. Uno studio ha scoperto che i giocatori d’azzardo dei casinò scommettono di più dopo aver vinto che dopo aver perso. In altre parole, scommettono di più dopo aver vinto perché credevano che la loro possibilità di vincere di nuovo fosse maggiore di prima. Un altro studio ha dimostrato che i mercati delle scommesse sulla pallacanestro credono davvero nella mano calda e che l’errore della mano calda è anche in gioco quando le persone pensano all’acquisto e alla vendita sui mercati finanziari.
La mano calda in economia
Quando gli analisti finanziari prendono decisioni su un titolo si basano su un’analisi approfondita dei dati relativi alle azienda che intendono comprare. Al contrario gli investitori comuni di solito non hanno accesso a questo tipo di informazioni e basano invece i loro giudizi sul rischio e sul rendimento su informazioni meno strutturate – dati più disponibili o più facili da interpretare.

Provare a valutare le performance future attraverso le performance passate è proprio un bias di questo tipo: la performance di un titolo è una informazione facilmente disponibile e viene utilizzato come un segnale della buona salute di un’azienda. Spesso questo processo avviene a livello inconscio.
Ad esempio, durante un mercato rialzista, le persone si aspettano che le azioni continuino a guadagnare rendimenti elevati. Ovviamente non esiste alcuna garanzia che il mercato continuerà a salire perché i fattori che lo muovono sono in generale esterni. Questo è proprio un esempio di bias di estrapolazione. Quante volte sentite dire di acquistare un determinato titolo o azione in virtù della performance passate e non della valutazione delle prospettive future? “Comprate le azioni dei titoli tecnologici che hanno decuplicato il loro valore in 10 anni”: il dato sulle performance passate è quasi del tutto irrilevante nel predire l’andamento futuro dei titoli, ma viene presentato come un elemento per motivare l’investimento.
Il contrario dell’errore della mano calda è il cosiddetto errore del giocatore. L’errore del giocatore è la tendenza a sovrastimare la probabilità di un evento perché non si è verificato per molto tempo. Se gioco alla roulette dopo una serie di 4 numeri rossi si ha la tentazione di pensare che l’uscita del nero sia maggiormente probabile: ma la probabilità che esca il rosso o il nero sono sempre del 50%, proprio perché i singoli giri di ruota sono indipendenti.