Una scoperta che potrebbe cambiare le sorti di un paese. Recenti esplorazioni in Uganda hanno portato alla scoperta di circa 31 milioni di tonnellate di giacimenti d’oro, da cui si stima che potrebbero essere estratte circa 320.158 tonnellate di oro raffinato, con un valore attualmente pari a 12,8 trilioni di dollari.
I risultati sono stati annunciati dopo due anni di esplorazione aerea seguiti da indagini e analisi geofisiche e geochimiche.
Il paese africano sta ora cercando di attirare società e investitori internazionali specializzate nell’estrazione del metallo prezioso e ha già autorizzato la società cinese Wagagai, ad avviare la produzione nel distretto orientale di Busia del paese.
L’azienda ha investito 200 milioni di dollari per la costruzione di un impianto di raffinazione e si prevede che raffinerà circa 5.000 kg di oro al giorno a Busia a partire dalla fine del 2022.
Nel tentativo di rilanciare l’economia, il presidente dell’Uganda, S.E. Yoweri Museveni, ha cercato di aumentare gli investimenti nel settore minerario del paese sviluppando le riserve di rame, minerale di ferro, cobalto, fosfati e oro. Si prevede che la raffinazione dell’oro a livello locale porterà alla generazione di 3.000 posti di lavoro diretti, migliorando al contempo la fornitura dei servizi alle comunità locali.
All’inizio di quest’anno, il parlamento dell’Uganda ha promulgato una nuova legge mineraria, che porterà alla creazione di una compagnia mineraria statale con la quale gli investitori dovranno firmare un accordo di condivisione della produzione, consentendo alla società di acquisire una quota del 15%.
La maggior parte dei giacimenti di minerali sono stati scoperti nella regione nord-orientale del Karamoja, con grandi riserve che sono state trovate anche nelle aree orientale, centrale e occidentale dell’Uganda.
L’oro scoperto potrebbe iniziare a essere estratto immediatamente. Il presidente dell’Uganda Yoweri Museveni ha chiesto imposto che il raffinamento della merce avvenga in loco, definendo criminale qualsiasi raffineria all’estero. “È criminale per chiunque promuovere le continue esportazioni di materie prime in Africa, regalando il 90% del valore del prodotto agli stranieri.