Era l’11 Febbraio 2021 quando l’imprenditrice americana Whitney Wolfe Herd, divenne la più giovane multimilionaria al mondo, ad appena 30 anni.
Ma come è riuscita ad ottenere un tale patrimonio? Whitney Wolfe è la cofondatrice di Bumble, una nota applicazione di dating online che ha rivoluzionato il mercato americano. Viene definita dai più come un’imprenditrice con la ‘I’maiuscola poiché esemplifica la frase ‘farsi da sé’, ovvero realizzarsi senza l’aiuto di terze persone.
Infatti, Whitney Wolfe, è stata, prima di lanciare Bumble, cofondatrice di Tinder, il ‘social network’ di incontri più famoso al mondo. Il nome dell’applicazione viene ideato proprio da Whitney e lei stessa si occupa anche di realizzare la strategia di marketing che porterà l’applicazione ad essere una tra le maggiormente utilizzate a livello internazionale.
E’ proprio durante il periodo di lavoro svolto in Tinder (tra il 2010 e il 2012) che conosce il suo futuro compagno Justin Mateen, altro cofondatore dell’app di incontri. Mateen si rivelerà però aggressivo e violento nei confronti dell’imprenditrice, la quale lo porterà in tribunale con l’accusa di molestie sessuali. Nonostante gli abusi e le molestie sessuali, la rete inferirà nei confronti della Wolfe per aver denunciato gli accaduti e aver portato in tribunale uno dei cofondatori di Tinder, il quale infine venne licenziato. Whitney continua nonostante tutto a lavorare duramente ai suoi progetti e dopo aver lasciato Tinder, nel 2014 conosce il magnate russo Andrey Andreev (uno dei fondatori di Badoo, altra famosa piattaforma di incontri) con il quale inizia a progettare Bumble.
Bumble è diverso da tutti gli altri siti di incontri: la peculiarità che contraddistingue questa nuova applicazione è quella di permettere unicamente alle donne di intraprendere o meno una conversazione eterosessuale con gli uomini. Questo permette quindi di tutelare maggiormente le donne, dato che sono esse stesse a decidere con chi e quando dialogare. L’innovativa idea della Wolfe porterà Bumble ad essere una delle aziende leader del settore, nonostante nel 2019, proprio sotto la direzione di Andrey Andreev, un’inchiesta pubblicata da Forbes, ha reso noto come nella sede londinese di Badoo avvenissero atteggiamenti misogini e discriminatori nei confronti delle donne. Insomma, uno scandalo dietro l’altro.
Ad oggi però Whitney non si è arresa e dirige magistralmente Magic Lab, una società che racchiude moltissime startup e grandi aziende tra cui la stessa Bumble e Badoo, nelle quali l’80% dei dirigenti sono donne. Attualmente conta con circa 500 milioni di utenti attivi nel mondo ed è operativa in 150 paesi.